Interessi moratori: come trasformare il ritardo nei pagamenti in un vantaggio per il creditore
- norris frank
- 14 set
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Il D.Lgs. 231/2002 tutela imprese e professionisti contro i ritardi nei
pagamenti.
Il ritardo nei pagamenti è tra le cause principali della crisi di liquidità delle PMI italiane. A questo problema il legislatore ha risposto con il D.Lgs. 231/2002, che recepisce la direttiva europea sui ritardi di pagamento. La norma prevede che, trascorsi 30 giorni dall’emissione della fattura, maturino automaticamente interessi moratori a carico del debitore, a un tasso maggiorato rispetto a quello legale. Per il creditore ciò significa che ogni giorno di ritardo aumenta il valore del credito, anche senza una diffida formale.
Soluzione pratica:
il creditore può allegare al decreto ingiuntivo non solo il capitale ma anche gli interessi maturati, calcolati secondo i tassi pubblicati trimestralmente dal MEF. In questo modo, il danno da ritardo viene effettivamente compensato.
Chi conosce e applica correttamente il D.Lgs. 231/2002 può ridurre l’impatto dei ritardi cronici e migliorare la gestione dei flussi finanziari.
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